Anche per gli animali selvatici vale lo stesso principio, non provate a rinchiuderli, ma costruite recinzioni a protezione di certi luoghi. Così è per i cinghiali, che con il nostro sistema completo vengono scacciati e riusciamo in questo modo a salvaguardare campi di mais che, verso il periodo di fine luglio, agosto e inizi di settembre,di norma vengono saccheggiati. Sembra un sistema costoso, ma fa risparmiare parecchi soldi a chi lo installa a guardia dei suoi campi! Ottimi risultati li abbiamo conseguiti anche per i daini e i cervidi! Ovviamente con caratteristiche costruttive differenti. Pensate in certi luoghi in Africa, le nostre recinzioni servono come protezione contro gli animali pericolosi, ippopotami ed elefanti. 
Abbiamo negli anni acuito moltissima esperienza nel campo dei selvatici grazie alle collaborazioni con i parchi nazionali, gli ambiti territoriali caccia e le amministrazioni provinciali legate al territorio ed all’ambiente. 

Il nostro servizio quindi non è solo nel caso dei selvatici di cooperare per la fornitura dell’impianto ma anche di dare la nostra consulenza per installare il migliore impianto e la soluzione ottimale per tutte le differenti specie animali.

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Di velocissima installazione, ha un costo di acquisto e di manutenzione basso. Il concetto su cui si basa non è solo la solidità meccanica, tenuta a circa 400kg, ma il fatto che l'animale diventa rispettoso e la evita non andando nemmeno a sfiorarla dopo la prima esperienza con la corrente. (Leggi: che nastro scegliere, 40, 20 o 13 mm?)

PRIMO: L’elettricità, pungolerà l'animale ogni volta che tenterà di avvicinarsi alla recinzione. Le nostre recinzioni elettriche, se ben installate, rispettano questa regola. Ogni applicazione ha le sue caratteristiche.

SECONDO: La Barriera visiva (creata dal nastro), rappresenta per l'animale un ostacolo ben visibile e largo, quindi difficilmente superabile. Inoltre quando tenterà di passare la recinzione elettrificata il suo istinto gli ricorderà: "No, là la recinzione è troppo dolorosa, io non posso passare attraverso, è necessario che cerchi un altra uscita". E’ per rispondere a questa necessità che sono necessari almeno due o tre altezze di nastro, ovviamente messe alla giusta altezza, ovvero 15, 30 e 50cm dal suolo!

TERZO: usando le reti appositamente approntate, si unisce al deterrente dell’elettricità la capacità fisica di trattenere l’animale da parte di una rete appositamente studiata. Un grande successo!

Se mettiamo un dito in un buco della presa di corrente, non prendiamo la scossa! Ma se ne mettiamo due? L’elettrificatore è fatto per trasformare ed impulsare, a partire dai 220 v della corrente di rete o dai 12v o 9v delle batterie e pile, moltiplicando il voltaggio per 40, o molto di più nel caso delle batterie, abbattendo però l’amperaggio a pochi centesimi di Ampere.

Il sistema per funzionare si compone di due fili, il primo, quello che chiameremo “terra”, viene infilato in terra un apposito paletto che trasforma il suolo in un gigantesco conduttore.

Il secondo, la fase, viene attaccata al nastro. Quando arriva l'animale, questo toccando il nastro, per il fatto che cammina sulla terra collega per un attimo la terra con la fase, ecco perché prende la scossa.

Sempre di più l’uomo, sovvertendo le leggi naturali, avendo eliminato i predatori naturali di molte specie animali, costringendo i selvatici a vivere in zone delimitate, si trova a dover poi proteggere raccolti, piantagioni, strade e aree in cui questi animali troverebbero facile sostentamento.
La nostra barriera elettrificata ecologica sperimentata e utilizzata dal Canada alla savana dell’Africa, con la sua completa dotazione di accessori, risponde con grande successo ed effi cacia a questa esigenza tanto da essere scelta e utilizzata da moltissimi ambiti Caccia anche in Italia. La facilità di utilizzo e i bassi costi di esercizio la rendono l’unica soluzione possibile per un controllo naturale dei selvatici, apprezzato da tutti gli etologi e i naturalisti. Infatti il nostro sistema non deve essere considerato come un gabbia, una trappola o un apparato coercitivo, ma come protezione. L’impulso elettrico percepito dall’animale che la tocca diviene un monito e un ostacolo “invisibile” che dissuade l’animale da ulteriori tentativi, senza provocargli ferite o danno alcuno; l’animale che cammina sul suolo, collega le due fasi e prende l’impulso elettrico.
Per lui quel punto diventa una barriera invalicabile: i nostri nastri in più sono robustissimi e sopportano i primi attacchi dei selvatici che provano a sfondare senza cedere.